Nell’universo variegato della pratica medica le donne hanno sempre
svolto un ruolo di primo piano, costituendo una vera e propria “rete sanitaria”
piuttosto fitta, in tutte le epoche e in tutti i luoghi. Questa capacità
tipicamente femminile di occuparsi degli altri, di prestare loro cure ed
assistenza, ha coinvolto nei secoli donne di tutti i generi, dalle contadine
alle religiose, dalle nobili alle scienziate. In tutte le tradizioni e le
culture la storia della medicina nasce con le donne e da loro passa poi agli uomini.
E’ come se una sorta di archetipo del “curare” vedesse la luce in un ambito
matriarcale per poi svilupparsi in quello patriarcale.
Così è anche per l’ontogenesi dell’essere umano che vive, è
nutrito e curato per nove mesi e per altri ancora da un utero e da un corpo
femminile, prima di entrare in contatto con una figura maschile. Da sempre
infatti è la donna che si è occupata dell’assistenza: come madre nei confronti
dei propri figli, come moglie nei confronti della famiglia, come infermiera nei
confronti della comunità. Concretamente, da sempre, le donne hanno fatto
propria la tendenza ad alleviare le sofferenze, a nutrire il corpo e l’anima
con tutto quanto la natura offre nel suo generoso grembo. Sono sempre state
loro a conoscere le erbe, le pietre, a mescolare gli elementi per farne
medicamenti validissimi centinaia di anni prima che nascesse la scienza
medica.Il patrimonio di queste donne era immenso;un patrimonio culturale di cui
qualcosa è arrivato fino a noi e che ancora qualche donna, nel silenzio,
contribuisce a tramandare. vorrei sostenere che l’assistenza INFERMIERISTICA ha
avuto, in tutte le sue forme, una radice comune: la saggezza popolare
caratterizzata dalla profonda conoscenza della natura e dei suoi cicli e dalla
corretta interpretazione di segni e sintomi ancor prima che questi fossero
analizzati e spiegati dal sapere accademico.Il motivo che mi ha portato ad
affrontare questo argomento è l’interesse per l’aspetto antropologico della
professione infermieristica, spesso poco considerato o sottovalutato, con lo
scopo di riportare alla luce verità spesso taciute, indagando nell’inconscio
collettivo, in ciò che è rimasto di una tradizione tramandata il più delle
volte oralmente, da madre a figlia e che ancora oggi sopravvive ai progressi
della medicina, della scienza e della società in generale.L’evoluzione della
professione infermieristica, con il riconoscimento dell’autonomia professionale
e del percorso universitario, ha raggiunto finalmente l’importanza che ha
sempre meritato, ma non bisogna prescindere quello che sta alla base
dell’essere una helping profession: l’aspetto storico, simbolico e arcaico che
ci ha condotto fino a qui.Ritengo che sia importante indagarne le più profonde
radici e ripercorrerne il travagliato cammino, per potersi migliorare
continuamente e per comprendere non solo il lato tecnico e teorico di una
professione tanto difficile e complessa, ma soprattutto quello umano, quello
che ci fa affrontare ogni giorno persone diverse, con culture e conoscenze
differenti dalle nostre.Ho cercato di intraprendere un viaggio alle origini
dell’assistenza infermieristica non fermandomi alle grandi teoriche come la Nightingale
o la Henderson, pur se fondamentali e importanti, ma andando ancora più a
ritroso nel tempo.Se si fa risalire la nascita del nursing moderno al 1860,
anno in cui venne fondata a Londra da Florence Nightingale la prima scuola per
infermiere, è anche vero che la pratica del nursing è antica quanto
l’umanità.Io sono andata a cercare cos’era il nursing prima di allora, chi
potevano essere le prime vere infermiere della storia e su quali basi fondavano
il loro sapere.A mio avviso erano già da ritenersi infermiere le medichesse
della Scuola Medica Salernitana, erano infermiere le streghe,erano infermiere
le levatrici,erano e sono da ritenersi infermiere ancora oggi le guaritrici
delle nostre campagne o dei paesi di montagna.Tutte queste figure hanno sempre
assolto i doveri che la professione infermieristica moderna richiede: la
prevenzione delle malattie, l’assistenza dei malati e dei disabili di tutte le
età e l’educazione sanitaria, in maniera non scientifica, con fare empirico e
con mezzi semplici e inusuali, andando per tentativi ed errori o per
intuizione, mescolando spesso religione, magia e superstizione alla saggezza, e
alle poche conoscenze mediche, ma sempre in un rapporto stretto e diretto con
il corpo e le evoluzioni della vita.Il mio intento è quindi dimostrare che la
medicina popolare è alle origini delle cure e dell’assistenza infermieristica,
ricercando le fonti storiche e bibliografiche che mi hanno permesso di
formulare tale ipotesi e cercando di scoprire il trait d’union che lega la medicina
popolare antica e moderna all’attuale assistenza infermieristica.
Fonte : ricerca nel web
Martina
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